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Côte d'Azur

🚴
243
km percorsi
⛰️
1870
m dislivello
📍
-
m quota max
🕓
6
giorni
🗓️
Partenza 21/08/2022
Arrivo 26/08/2022

Da Ventimiglia a Tolone in bici (Costa Azzurra)

La Costa Azzurra è stato il viaggio in cui le cose hanno iniziato a cambiare davvero, pur rimanendo lontane dalla perfezione. Dopo il Milano–Ferrara a zaini sul dorso, questa volta sentivamo il bisogno di migliorarci. Così è nato il setup creativo: portapacchi universale, asse di legno tagliata con l’aiuto di mio nonno e, sopra, la valigia North Face ben legata. Un upgrade concreto rispetto al passato, anche se non proprio definitivo. Ma già così si respirava un’aria diversa: stavamo davvero prendendo gusto all’idea di viaggiare in bici.

Il viaggio stavolta parte dal treno. Le bici sistemate, le chiacchiere leggere, lo sguardo che segue la costa ligure fuori dal finestrino. Sbarcati a Ventimiglia, il tempo di comprare la focaccia (rito sacro, prima ancora di pedalare) e si parte davvero. I primi chilometri scorrono in compagnia del rumore del mare e quasi senza accorgersene si attraversa la frontiera. Il cambio di lingua nei cartelli è una specie di segnale: siamo in Francia, inizia l’avventura.

Giorno 1: Monaco, Nizza e il primo campeggio

Monaco sbuca all’ora di pranzo, cornice perfetta per gustare la focaccia che profuma ancora di forno. La città è un mondo a sé, fatta di curve, auto lucide, yacht e marciapiedi impeccabili. Facciamo il giro completo del tracciato di Formula 1: in bici è tutta un’altra cosa, lenta e quasi surreale, ma pedalare su quelle stesse strade dove rombano le monoposto è una piccola gioia da raccontare. Dopo la pausa ci rimettiamo in marcia, verso Nizza, sentendoci più carichi che mai.

Nizza scorre rapida, città bella e piena di energia ma il nostro vero traguardo è poco fuori: il camping Le Colombier. L’arrivo in campeggio a fine giornata ha il sapore delle cose fatte bene. Montare le tende, raccogliere le energie, godersi quell’aria tranquilla di chi ha macinato chilometri e ora si rilassa tra biciclette e sacchi a pelo.

Giorno 2: Antibes e le calanche

Al risveglio, si riparte con spirito leggero. La tappa prevede Cannes a fine giornata, ma lungo la costa c’è tanto altro da scoprire. Ci fermiamo ad Antibes, giusto il tempo di una visita veloce e una merenda, tra le barche del porto e il vento salmastro. Nel pomeriggio la strada si fa spettacolare: tra curve, terra rossa e scorci da cartolina ci lasciamo letteralmente sorprendere dai panorami delle calanche. Il tempo sembra rallentare fino all’arrivo in una spiaggia che ci regala un tuffo rigenerante e uno dei momenti più belli del viaggio. Risaliamo in sella ancora bagnati e raggiungiamo il camping Azure Rivage, incastrato tra la ferrovia e la costa, un luogo particolare che sa già di storie d’estate.

Giorno 3: Pizza a sorpresa e Saint-Tropez di notte

Il terzo giorno, la costa cambia volto. Più piatta, meno scenografica, ma sempre dolce da attraversare. Il campeggio successivo non è che un grande prato ombreggiato, gestito da una signora anziana che sembra uscita da un romanzo, bagni semplici ma puliti e alberi antichi a fare ombra. Dopo il montaggio delle tende e un piccolo riposo, ci muoviamo verso il paese vicino per cena: pizza incredibilmente buona che ci sorprende e diventa subito un ricordo da ridere, come la serata prosegue qualche chilometro oltre, fino a Saint-Tropez, solo per il gusto di dire “ci siamo stati”, bere qualcosa e dare un’occhiata al mito.

Giorno 4: Il parco dell’Estagnol e l’animazione kitsch

Poi arriva il giorno che si ricorda per le emozioni più che per i chilometri. Si attraversa il parco dell’Estagnol: la spiaggia affollata rimane uno dei luoghi naturalisticamente più belli della costa. Si nuota, si ride, si respira l’estate, si lascia che il sole aiuti a fissare tutti quei momenti nella memoria.

La notte accogliamo uno degli episodi più surreali del viaggio: campeggio con animazione “improbabile”, mascotte da Pikachu e spettacoli che sembrano resistere al tempo per il solo gusto della scena – tanto kitsch da diventare indimenticabile e motivo di battute infinite tra amici.

Giorno 5: Porquerolles e l’improvvisata a Tolone

L’ultima vera tappa ci conduce lungo la penisola di Hyères per salire sul traghetto per Porquerolles. Qui la bici riconquista il suo regno: niente auto, solo sentieri, alberi e scorci di mare blu. Girare Porquerolles è semplicemente perfetto; tutto sembra al posto giusto, la fatica lascia spazio all’entusiasmo puro e genuino. Tornati sulla terraferma, arriva come un fulmine la constatazione che nessun campeggio può ospitarci. Si prosegue fino a Tolone, prenotando al volo una casa su Airbnb, stanchi ma pieni, contenti di una giornata intensa.

Giorno 6: Mercato, pain au chocolat e ritorno

La mattina dell’ultimo giorno ha l’aria lenta delle cose che stanno per finire. Un giro tra le bancarelle del mercato, qualche sapone di lavanda comprato per caso, poi una pasticceria che ci serve un pain au chocolat da sogno. È l’ultimo premio di questa avventura: burroso, caldo, semplicemente perfetto.

Infine la stazione, il treno verso Ventimiglia e poi Milano. La Costa Azzurra saluta dallo stesso finestrino dove tutto era cominciato, portandosi dietro i dettagli strani e le conquiste di un viaggio che ha segnato davvero il passaggio dall’improvvisazione all’esperienza. Non ancora perfetti, non ancora completi, ma decisamente sulla strada giusta.